Investimenti in cultura. Positivi gli effetti economici e sociali

Economia, Stampa

Ogni euro speso nella gestione di un evento culturale o in uno spettacolo, genera effetti economici positivi per oltre 2,5 euro

Investimenti in cultura. Positivi gli effetti economici e sociali

 

Impatto economico delle sponsorizzazioni

Il ritorno economico dell’investimento in cultura (Fonte: Impresa Cultura Italia – Confcommercio)

 

Secondo quanto emerso dalla ricerca “Investire in cultura” effettuata a luglio 2019 da Rsm-Makno per Impresa Cultura Italia-Confcommercio, per ogni euro speso nella gestione di un evento culturale o in uno spettacolo, si generano effetti economici positivi per oltre 2,5 euro.

La cultura, lo spettacolo e il turismo, dunque, generano profitti.

La stima è stata effettuata utilizzando una metodologia statistica che misura le relazioni esistenti tra i settori del sistema economico (tavola intersettoriale Italia 2015) e prendendo in esame 14 eventi culturali svolti nel 2018, dedicati alla proiezione di pellicole cinematografiche.

Le manifestazioni analizzate sono:
• Milano e Como Noir in festival;
• Firenze Festival dei Popoli – Festival Internazionale del Film Documentario;
• Ischia Film Festival;
• Lecce Festival del Cinema Europeo;
• Milano INVIDEO;
• Milano Sguardi Altrove Film Festival;
• Milano Festival Cinema Africano, d’Asia e America Latina;
• Montone (PG) Umbria Film Festival;
• Pesaro Mostra Internazionale del Nuovo Cinema;
• Roma [A]RCIPELAGO – Festival Internazionale di Cortometraggi e Nuove Immagini;
• Roma – RIFF Rome Independent Film Festival;
• Torino Film Festival;
• Trieste – Maremetraggio;
• Udine Far East Film Festival.

È stato osservato un campione statisticamente rappresentativo di piccole, medie e grandi dimensioni di diversi settori (commercio, servizi alle imprese, turismo, trasporti e logistica, manifattura, costruzioni) sul territorio nazionale tramite metodo CATI (200 interviste a buon fine).

Agli eventi hanno partecipato circa 205.000 spettatori con una permanenza media nelle diverse località di poco superiore ai quattro giorni e una spesa media giornaliera di circa 122 euro ciascuno per l’acquisto di beni (bibite, ristorante, shopping in genere, ecc.) e di servizi (alloggio, parcheggio, trasporti, ecc.), per un totale di quasi 93,7 milioni di euro.

Sono stati presenti anche 5.760 spettatori accreditati (stampa, critici, operatori del settore) con una spesa media giornaliera di 600 euro per un totale di 3,4 milioni di euro.

Le spese per l’organizzazione degli eventi (ad es. in comunicazione, gestione, premi, ospitalità) sono state quantificate in 4,8 milioni di euro.

L’impatto nel sistema economico locale è stato di quasi 102 milioni di euro, spesi direttamente negli esercizi commerciali e ricettivi o per il pagamento di attività professionali (ad esempio, servizi di sorveglianza, servizi di consulenza, ecc.).

L’impatto economico totale sul sistema produttivo locale è stato stimato in oltre 270 milioni di euro e un impatto sociale quantificato in 2.484 occupati in più.

La cultura, lo spettacolo e il turismo, dunque, generano nuovi posti di lavoro.

Per ogni euro speso per la realizzazione di questi 14 eventi, infatti, si sono ottenuti 2,65 euro nelle rispettive economie locali.

Aumenta perciò l’interesse degli imprenditori nell’investimento in cultura: per oltre il 70% il sostegno a progetti ed eventi culturali è strategico.

Le motivazioni principali che spingono le imprese a investire in cultura sono:

• Ritorno di immagine (19%)
• Considerazione che l‘investimento sia parte della strategia di marketing aziendale (13%)
• Per le imprese di piccole e medie dimensioni ha un certo rilievo anche la tradizione (17%) per cui l’impegno nella cultura fa ormai parte della storia dell’azienda.

Gli investimenti avvengono come:

• Contributo (per il 47%)
• Fornitura di servizi (per il 21%)

Nel 20% dei casi l’investimento avviene mediante più forme di supporto da parte dell’azienda e che comprendono anche il contributo in competenze e la co-progettazione degli eventi.

I benefici derivanti dagli investimenti in cultura sono:

• Reputazione aziendale (per il 33% degli imprenditori) che aiuta a proteggere dai rischi del mercato e accresce la considerazione da parte dei clienti e dei consumatori;
• Affermazione del brand aziendale (per il 30%), che accresce il ruolo sempre più rilevante dell’impegno dell’impresa nella promozione culturale che diventa così parte irrinunciabile della strategia di comunicazione;
• Migliore approccio con il cliente con ricadute positive a livello commerciale (per il 27%).

Dopo la forte crisi vissuta dalle aziende dal 2008, in cui gli investimenti in cultura sono stati drasticamente ridotti, ora il 36% delle imprese dichiara di aver ripreso gli investimenti nel settore negli ultimi tre anni e solo il 9% li ha invece interrotti.

Tra le imprese prevalgono gli interventi saltuari anche se un terzo punta su interventi più strutturati e continuativi.

Per il 51% delle aziende l’investimento in cultura è un intervento strategico di lungo periodo e rientra perciò nelle strategie di marketing dell’impresa.
Il 23% dichiara che sta lavorando per raggiungere questo obiettivo.
Oltre il 70% delle imprese considera quindi strategica questa forma di investimento.

Per il 26% delle imprese, a parità di investimento effettuato, quello in cultura dà un ritorno almeno uguale a quello ottenuto con le spese effettuate nelle attività di advertising e/o di marketing communication e per il 10% il ritorno è addirittura maggiore.

L’investimento in cultura è ormai leva portante delle strategie di marketing aziendale: per il 41% delle imprese l’intervento a sostegno della cultura è a sua volta oggetto di una comunicazione dedicata, e per il 53% anche di azioni di marketing communication generale.

Fonte Stampa

Fonte: Impresa Cultura Italia - Confcommercio

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