L’imponente altare maggiore ligneo, intagliato, policromo e con vari elementi in foglia d’oro (Dimensioni cm 560h x 350largh x 95prof), risale agli inizi del 1600. Le fonti storiche, che citano questo altare, lo definiscono tra i più belli del territorio del Piave proprio per
la sua ricchezza di intagli, dorature e statue che ricoprono la sua superficie.
In una visita pastorale del 7 Giugno del 1779 si trovano alcune notizie ma si ignora l’esecutore:
Altare tutto di legno, a riserva dello stipite e della mensa, con tabernacolo in legno e con la pala dove è dipinto il dottor San Girolamo e al di sopra la Beata Vergine col suo bambinello. Ai lati vi sono quattro simulacri in legno, due per parte, cioè a dritta San Pietro e San Sgualdo e a sinistra San Paolo e San Floriano.
Nel settimanale periodico religioso “Il foglietto parrocchiale” risalente al 19 maggio del 1940, scritto da Monsignor Costante Chimenton, si suppone che quest’altare sia stato realizzato da Antonio Rigati di Conegliano nel 1760. Questa data, però, desta dei dubbi e si trova in contrasto con le notizie rinvenute negli scritti dello stesso Chimenton e in quelli di Andrea Moschetti, redatti negli anni del 1920 e 1930 che lo attribuiscono, appunto, alla prima metà del 1600.
Nell’apertura centrale vi è situata la pala dipinta, ad olio su tela, raffigurante la Vergine con Gesù Bambino e San Girolamo, titolare della chiesa. Sul fianco destro è presente la figura del donatore: il Conte Guglielmo d’ Onigo (nel 1588 i proprietari dei terreni di questa zona erano i Barisani – Onigo con i consorti Da Lan.).
Nel 1612 fu Guglielmo d’Onigo, di 33 anni, che fece realizzare la pala dell’altare maggiore. La tela, che si presenta datata, risale al 1612 ed è attribuita a Bartolomeo Oriòli.
Durante il primo conflitto mondiale (1915-1918) Losson fu teatro di cruenti scontri; nell’ultima fase le truppe austriache colpirono la chiesa danneggiando, così, il suo patrimonio artistico.
Questo capolavoro, seppur ridotto in gravi condizioni da una granata, nel giugno del 1918 venne trasferito, sotto i bombardamenti, nella chiesa di San Nicolò a Treviso. Qui venne riposto in uno dei più alti piani del campanile e vi rimase per diversi anni, abbandonato e lasciato all’azione deleteria della povere e dei topi; rimase in questo luogo anche quando la chiesa nell’infelice periodo dal 1918-1919 divenne deposito e magazzino militare.
Inizialmente, per alcuni anni, si credette che l’altare fosse andato interamente perduto ma una vola ritrovato e recuperato, per buona parte nei suoi componenti originali, venne riportato a Losson attorno alla metà degli anni ’30. Nella nuova chiesa ricostruita venne rimontato e riadattato.
La chiesa venne riaperta al culto il 12 agosto 1923 e la consacrazione dell’altare avvenne il 30 settembre 1924.
Di alcune componenti originali che costituivano e ornavano il manufatto, oggi, non ne abbiamo più notizia; probabilmente andarono distrutte o rubate durante il periodo di permanenza a Treviso.
La tela raffigurante San Girolamo fu restaurata nell’aprile del 1939 dal professor Bruno Parolari di Milano.