Niccolò dell’Arca, a maggio 2020 dal Palazzo vescovile di Portogruaro al Museo del Louvre di Parigi

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Una realizzazione unica al mondo in mostra al Palazzo Vescovile a Portogruaro e che si potrà ammirare solamente fino a maggio. L’opera poi partirà per Parigi per essere esposta al Museo del Louvre

Niccolò dell’Arca dal Palazzo vescovile di Portogruaro al Museo del Louvre di Parigi

La mostra La collezione Cavallini Sgarbi inaugurata il 31 gennaio 2020 nel cinquecentesco palazzo vescovile di Portogruaro, richiamato a nuova vita e a nuove funzioni per il territorio, è il primo importante messaggio alla città e all’economia di un gruppo di coraggiosi e lungimiranti imprenditori locali che hanno creduto nel progetto del Distretto Turistico della Venezia Orientale.

Niccolò dell'Arca

Niccolò dell’Arca – La Collezione Cavallini Sgarbi – Portogruaro

 

L’attenzione della stampa anche nazionale all’evento di Portogruaro, arricchito anche da una incisiva presenza e partecipazione di uno storico dell’arte del calibro di Vittorio Sgarbi, invita ad un duplice ordine di riflessioni.

Un investimento impegnativo in cultura, qual è la presenza della Collezione Cavallini Sgarbi a Portogruaro, produce un livello di attenzione ed interesse nei confronti dell’intero territorio.

La mostra diventa il catalizzatore attraverso il quale è possibile promuovere le eccellenze del territorio in tutte le sue potenzialità.

Certamente è servita una scelta di qualità, anche se impegnativa.

La Collezione Cavallini Sgarbi rappresenta uno dei migliori esempi, non solo in Italia, del grande contributo che il privato illuminato e di elevato spessore nella conoscenza dell’arte e della sua storia, può offrire alla collettività.

Quello che si può vedere a Portogruaro è un raffinato percorso dentro il complesso e articolato mondo di ricerca e lavoro di tanti artisti, anche meno noti al grande pubblico, che hanno fondato il terreno su cui si sono formati, si sono alimentati, si sono confrontati lasciando i segni della loro genialità i grandi maestri dell’arte.

La Collezione Cavallini Sgarbi si è formata in parallelo con gli studi sulla storia dell’arte di Vittorio Sgarbi, che si possono cogliere leggendo i volumi dedicati ai diversi periodi dell’arte italiana, recentemente pubblicati nelle edizioni La nave di Teseo.

In quelle pubblicazioni Sgarbi dirige lo sguardo sull’enorme parte sommersa dell’Iceberg dell’arte, con centinaia di artisti, più o meno noti ma tutti con un ruolo importante nella creazione delle fondamenta da cui si innalzano i capolavori che possono essere visti come la piccolissima parte visibile dell’Iceberg.

La collezione presente al Palazzo Vescovile di Portogruaro non è l’esito di operazioni commerciali di galleristi o di passioni di miliardari, è il risultato di una ricerca continua per la pienezza della storia dell’arte.

Non mancano poi opere di autori più noti, quale il Ritratto di Ludovico Grazioli di Lorenzo Lotto, o il Ritratto del legale Francesco Righetti di Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino, il San Girolamo di Jusepe de Ribera, o il Ritratto dell’ingegner Giuseppe Clerici di Francesco Hayez.

Ma in realtà sono tutte opere importanti tanto che a maggio una delle opere esposte sarà costretta a lasciare Portogruaro destinazione Parigi per essere presente in mostra al Museo del Louvre.

Questa è una ulteriore riprova del valore e della qualità delle opere in mostra al Palazzo vescovile di Portogruaro.

Si tratta di una pregevole scultura in terracotta, opera di Nicolò dell’Arca, scultore nato a Napoli tra il 1435 e il 1440 e morto a Bologna nel 1494.

L’opera, un busto alto 80 cm, rappresenta un San Domenico in meditazione o preghiera, con il cappuccio della tonaca piuttosto elaborato e pesante, non più in linea con i dettami dell’Ordine   che era orientato a vesti più semplici, leggere ed economiche.

Fu così che Nicolò ricevette l’incarico di fare un nuovo busto del fondatore dell’ordine per la Basilica di San Domenico a Bologna con vesti più leggere e a capo scoperto che sostituisse il precedente.

Quest’ultimo si trova ora al museo della Basilica, mentre del primo si persero le tracce, finché negli anni Ottanta del secolo scorso il fiuto di Vittorio Sgarbi lo riscoprì dedicandogli un saggio nella rivista FMR.

Acquisita alla Collezione Cavallini Sgarbi, l’opera, attentamente restaurata, ha mostrato tutta la sua potenza e bellezza, ben espressa nella descrizione che ne fa lo stesso critico che parla dello “… scatto improvviso e potente delle mani entro l’architettura della tonaca, animata dal ricorrere delle pieghe e dalla forza del braccio che sentiamo premere sotto la veste…” e ancora “Chiuso nella corazza dell’abito, con il cappuccio sulla testa dal quale emergono le frange e la barba tagliente, tutta la sua potenza implode per una quasi insostenibile concentrazione: la forza del suo sguardo non si ferma sul libro che tiene chiuso e seminascosto e si volge piuttosto verso l’interno che verso l’esterno, leggendo dentro di sé…”

Un’opera di grande intensità espressiva e rigore formale che si farà ammirare la pubblico internazionale del Louvre nella mostra “Le Corps et l’Ame”.

Città

Portogruaro

Luogo

Palazzo Vescovile – Via Seminario 19 30026 – Portogruaro (VE)

Quando

Dal 1 febbraio al 28 giugno 2020

Info

ORARI MOSTRA

da Martedì a Venerdì 10:00 – 18:00
Sabato e Domenica 10:00 – 19:00
Chiuso il lunedì
Aperture straordinarie: Lunedì 13 aprile (Lunedì dell’Angelo)

 

INFO E BIGLIETTERIA

TEL: 0421761161
E-Mail: info@palazzovescovile.it
Website: www.palazzovescovile.it

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