Progetto avviato ormai da più di vent’anni, quest’opera di rigenerazione delle aree boschive compromesse dall’antropizzazione rappresenta un unicum che in poco tempo ha raggiunto una superficie di 110 ettari, la più grande del Veneto. È frutto di un approfondito lavoro di ricerca che ha portato non solo alla piantumazione del bosco pianiziale a prevalenza di querce, ma anche alla ricostituzione di un “palù“, area paludosa un tempo molto comune in tutto il territorio.
All’interno della porzione di Bandiziol potete osservare anche un “roccolo“: metodo di uccellagione a reti fisse risalente all’epoca romana. L’uso di queste costruzioni a scopo venatorio è da tempo proibito, ma qui è stato ricostruito sia come memoria storica, sia come osservatorio scientifico, essendo una delle rarissime strutture certificate di questo tipo ad essere ancora utilizzate dagli Osservatori Ornitologici per la cattura finalizzata alla raccolta di dati, con immediato rilascio degli individui imprigionati.
Per un’affascinante escursione guidata alla riserva vi consigliamo di rivolgervi all’Associazione Il Bosco di San Stino, che gestisce l’area e organizza varie attività.