Palazzo Cappello

Palazzo Cappello, ora sede municipale, è un edificio a pianta quadrangolare, fatto costruire dalla nobile famiglia di mercanti e banchieri veneziani dei Cappello tra la fine del Quattrocento ed i primi decenni del Cinquecento. Nella meridiana posta sulla facciata a mezzogiorno del palazzo è attestata la data dell’8 giugno 1516: fu fatta, su richiesta del N.H. Antonio Cappello, da Bartolomeo astronomo di Gemona del Friuli e scolpita da Martino del Vitello, maestro scultore in campo Santo Stefano a Venezia quando era doge Leonardo Loredan. Il palazzo fu il luogo di ritrovo di tutta la famiglia Cappello e di altri patrizi che a Meolo avevano la villa. Qui, i Cappello ospitavano anche i Vescovi di Treviso in visita pastorale ed i priori degli Agostiniani che governavano la Pieve di Meolo ed il suo beneficio.

Disposto secondo l’asse nord-sud, l’edificio rappresenta, in terraferma, il tipo di casa veneziana.

Si sviluppa su tre piani di diversa caratterizzazione perché adibiti a più funzioni: il piano terra, a servizi; il piano nobile ad abitazione; l’ultimo, a granaio utilizzando gli spazi offerti dal tetto a capanna.

Un solo portale centrale ha ai lati delle finestre rettangolari mentre, al piano nobile, due eleganti monofore fiancheggiano una trifora arcuata e scompartita da colonnine, posta in posizione centrale, che si apre su di un piccolo poggiolo in pietra bianca che riprende la candida cornice delle finestre. Il palazzo è impreziosito al suo interno dalla presenza di affreschi: il salone del piano terra, oggi Sala del Consiglio Comunale, è ornato con un fregio di angeli fitomorfi in abiti rinascimentali reggenti tondi di porfido verde e rosso; nel salone del piano nobile sono affrescati gli stemmi dei Cappello e quelli delle famiglie a loro imparentate; il soffitto è alla sansovina e dipinto con motivi floreali. In una delle stanze laterali particolarmente interessante è il prezioso affresco della grande Rota Fortunae, che rappresenta il ciclo del potere e della vita. Il re, rappresentato nei quattro momenti del potere (“senza regno”, “regnerò”, “regno”, “regnai”) regge cartigli con motti sacri, alcuni dei quali rimandano all’Europa del nord: i porti di Londra e delle Fiandre erano infatti i tradizionali mercati della famiglia Cappello.

Tra le persone illustri legate a Palazzo Cappello si ricorda Bartolomeo Dionigi da Fano, frate agostiniano. Rifugiatosi a Meolo durante la peste del 1576, in questo edificio iniziò la stesura del suo  Compendio, una delle prime traduzioni italiane della Bibbia (Bartolomeo Dionigi da Fano: Compendio historico del Vecchio et del Nuovo Testamento).